Il Sommergibile è un mezzo complesso, occulto e silenzioso le cui caratteristiche intrinseche lo rendono il principale ed efficace deterrente nei confronti di mezzi navali avversari e quindi particolarmente interessante per ogni nazione dotata di flotta.
I primi studi teorici sulla costruzione di un sommergibile vennero effettuati da Leonardo da Vinci (circa XVI secolo) ma non sfociarono mai in un prototipo funzionante. Molti progetti per unità subacquee si susseguirono negli anni secondo un percorso di sviluppo analogo a quello che, molto più tardi, avrebbe interessato gli aeroplani. Nella seconda metà dell’Ottocento, grazie soprattutto alle grandi innovazioni tecnologiche, si concretizzarono i primi prototipi di sommergibili che potessero esser usati efficacemente per scopi bellici.
L’Italia, molto attenta a queste innovazioni, si impegnò fin da subito per mantenersi all’avanguardia: ufficialmente la storia dei sommergibili italiani inizia nel lontano 1889, quando l’allora Regia Marina impostò presso l’Arsenale Militare della Spezia il Delfino, primo sommergibile progettato dall’Ispettore del Genio Navale Ing. Giacinto Pullino.
I sommergibili della Marina Militare vantano quindi una grande storia marinara che, per meglio comprendere l’evoluzione tecnica contestualizzandola alla situazione storico-strategica del nostro paese, è opportuno suddividere in tre periodi:
- 1890-1918 Dalle origini alla fine della Prima Guerra Mondiale
- 1918-1945 Dalla fine della Prima Guerra Mondiale alla fine della Seconda Guerra Mondiale
- Dal 1945 Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi